L’indice di massa corporea (BMI) è un parametro utilizzato per ottenere una valutazione generale della massa corporea, poiché mette in relazione il peso del paziente con la propria altezza.
Il risultato di questo calcolo classifica il soggetto in un’area di peso che può essere: sottopeso – normopeso – sovrappeso – obesità di medio grado – obesità di alto grado.
Il valore del BMI è molto utile nella determinazione del rischio per molte malattie. Infatti, studi statistici dimostrano che valori al di sopra o al di sotto della media 18-25, sono associati a maggiore morbilità e mortalità per tutte le patologie in cui il peso rappresenta un fattore di rischio.
Il BMI è un indice molto versatile, ma altrettanto approssimativo, poiché non dice nulla sulla costituzione e sulla composizione del corpo, in termini di massa muscolare e massa grassa, né sulla localizzazione di quest’ultima!
È quindi un parametro che va sempre interpretato alla luce di altre misure antropometriche, come le circonferenze corporee e le pliche cutanee.
La plicometria, letteralmente “misurazione delle pliche”, è una metodica semplice, attendibile ed economica per la valutazione indiretta della composizione corporea.
Il termine plica (pannicolo adiposo) si riferisce allo spessore di una piega della cute e del tessuto adiposo sottocutaneo sollevata in posizioni standardizzate del corpo. Le pliche forniscono una buona misura del grasso sottocutaneo: poiché esiste una relazione fra questo ed il grasso corporeo totale, si ritiene che il risultato della misura delle pliche sia un buon indicatore della composizione e della densità corporea, pertanto la somma delle varie pliche può essere utilizzata per la stima del grasso corporeo totale.
La rilevazione delle pliche viene effettuata attraverso l’uso di uno strumento simile ad un calibro, chiamato plicometro.
Come la misurazione delle circonferenze corporee, è una metodica diagnostica quantitativa estremamente semplice e veloce, ma non per questo poco potente! La misurazione dello spessore delle pliche cutanee fornisce un quadro molto preciso della distribuzione del grasso corporeo e risulta una metodica estremamente valida per seguire nel tempo le variazioni del rapporto tra massa grassa e massa magra.
Le circonferenze corporee sono dati antropometrici che esprimono le dimensioni trasversali dei vari segmenti del corpo umano e si misurano in centimetri.
Il loro valore permette di valutare in modo molto veloce numerosi fattori, tra cui: tasso di crescita, distribuzione del tessuto adiposo sottocutaneo, stato di nutrizione, costituzione, ecc..
La misura delle circonferenze corporee è importantissima perché, con l’uso di un semplice metro flessibile, permette di misurare in maniera veloce e affidabile il rapporto vita/fianchi (WHR), ovvero un indice della distribuzione del tessuto adiposo, correlato al rischio di patologie cardio-vascolari.
Valori di WHR >1,0 nell’uomo e >0,85 nella donna segnalano un aumento del rischio delle complicanze metaboliche.
Il valore in centimetri delle circonferenze corporee può andare incontro a numerose variazioni, ma ciò che conta è la variazione della circonferenza in rapporto a quella della plica sottocutanea di grasso locale! Solo attraverso l’utilizzo integrato di più metodiche, nella valutazione antropometrica del paziente, è possibile stabilire con certezza la direzione qualitativa intrapresa dal percorso nutrizionale.
L’analisi dell’impedenza bioelettrica (BIA) è una metodica utilizzata per la quantificazione, in termini di peso e volume, dei vari compartimenti di cui è composto il corpo umano.
In antropometria, la scienza che si occupa di misurare il corpo umano, viene definita “massa magra alipidica” (FFM) tutto ciò che non è tessuto adiposo (grasso), e cioè: acqua, proteine, minerali e glucidi che compongono il nostro corpo.
Conoscere l’esatta composizione corporea è fondamentale, perché il peso è la somma di tutti i compartimenti. Una semplice bilancia non potrà MAI distinguere, ad esempio, tra una persona pesante perché molto muscolosa e una leggera perché molto disidratata.
Sebbene sia una metodica tecnologicamente molto più avanzata rispetto all’utilizzo del metro da sarta, l’analisi bioimpedenziometrica è una tecnica valida soltanto quando eseguita in maniera standardizzata. Esistono moltissime condizioni che possono influenzarne il risultato, per questo motivo è sempre opportuno integrarla con la misura delle circonferenze corporee e con quella delle pliche cutanee.
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